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CALCIO A 5 10.02.10
Papandrea Episcopia - Pol. C.S. Pisticci 6-5 |
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Papandrea Episcopia - Pol. C.S. Pisticci 6-5
Una giornata da dimenticare. Da dimenticare il prima possibile per il Pisticci e per tutto il calcio femminile, dopo tre settimane che erano gi? state di per s? faticose e piene di torti arbitrali e che rovina ancor di pi? il momento della squadra.
La Pol. C.S. Pisticci vive una partita da Dottor Jekyll e Mister Hyde sul campo di Episcopia, per motivi e situazioni diverse. La squadra pisticcese ritorna a brillare dopo un periodo nerissimo.
Il primo tempo ? impeccabile e aldil? del gol subito al primo minuto, le ospiti riescono ad impastire 30? di altissima qualit? e quantit?. La prima frazione si chiude sul 4-1, con Lopapa e Di Lena, protagonista di una tripletta. La partita sembra finita, ma il pubblico, accorso in gran numero, si fa sentire e piano piano inizia a fare pressione sull?arbitro. Si sentono anche commenti poco decorosi, ma perfettamente in linea con quanto si vede quasi tutte le domeniche sui campi della Basilicata, dell?Italia e del Mondo probabilmente.
Purtroppo la cultura sportiva ? quella che ?, ma ci? non giustifica che l?arbitro debba perdere la testa e decidere, improvvisamente, che la partita debba vincerla la squadra di casa. Cos?, in modo tale da non rischiare a fine gara.
La ripresa, infatti, per la squadra ospite ? un vero incubo.
Il direttore di gara fischia falli assurdi, spesso con giocatrici del Pisticci neanche minimamente a contatto con le ragazze dell?Episcopia. Il campo ? piccolo, grande quasi quanto uno spogliatoio e ci? non aiuta. Un calcio di punizione dalla trequarti ? simile ad un calcio di punizione dal limite in altri campi.
Purtroppo il Pisticci, con una papera dell?estremo Storino, regala il gol che rimette in piedi il pubblico. E? il gol del 2-4, gli animi si scaldano e la partita sembra recuperabile, soprattutto per il pubblico di casa appunto. Di Lena, per?, segna ancora e cerca di rispedire al mittente la reazione, come detto, pi? del pubblico che della squadra di casa. Ma a quel punto, l?arbitro Iannibelli sale in cattedra pi? delle attaccanti di casa e decide il match con decisioni al limite del surreale.
I calci di punizione dal limite sono una manna dal cielo per l?Episcopia, che segna due volte (linea dell?area segnata ai 4 metri, tanto per rendere l?idea dell?impianto di gioco). Il vantaggio diventa striminzito: 4-5, con il Pisticci, allenatore compreso, che ormai ha perso il senno.
Il nervosismo per i torti subiti portano a non giocare pi? la partita, ci si difende solamente con rabbia verso il protagonista della gara, colui che dovrebbe essere giudice imparziale. Infatti a 5 minuti dal termine avviene qualcosa di ancor pi? clamoroso e ci si accerta definitivamente che la partita sar? vinta dall?Episcopia.
Non si sa come, considerati i valori in campo, ma sar? vinta dall?Episcopia.
Come detto, ad una manciata di minuti dal termine, l?Episcopia batte un fallo laterale. La giocatrice che rimette in campo il pallone calcia verso la porta, non la tocca nessuno e a norma di regolamento, ovviamente, non ? gol. Ma incredibilmente l?arbitro indica il cerchio di centrocampo e assegna la rete. Lui e solo lui ha visto un tocco "fantasma".
Dopo la "mano de Dios" si arriva a conoscenza anche del "tocco fantasma."
Nel calcio non si finisce mai d'imparare. Non si riesce a capire se in campo si avverte maggior stupore per l?incapacit? dell?arbitro di conoscere le regole o se per altri dubbi motivi. Ma non ? ancora finita: all?ultimo minuto, Grieco marca l?avversaria con le braccia cos? aperte da poter spiccare il volo. L?arbitro per? decide che c?? contatto, c?? fallo. Assegna il fallo e il conseguente tiro libero. La squadra di casa, contro le polemiche vibranti della panchina del Pisticci, si appresta a calciare il tiro libero dal punto di battuta indicato (come accertato a fine gara) a meno di 6 metri (il regolamento vieta che un tiro libero sia battuto sotto quella misura minima). Non a caso, da accertamenti successivi, si ? appreso che il dischetto del calcio di rigore del campo del Circolo Tennis di Pisticci dista esattamente 6 metri.
Quindi all?ultimo minuto di una gara gi? di per se raggirata dal direttore di gara, la squadra di casa si ritrova a calciare un tiro libero, che in realt? ? un calcio di rigore. Il gol porta il punteggio sul 6-5 e 3 punti dal lato sbagliato della bilancia. L?arbitro fischia tre volte e non pu? far altro che negare la conoscenza di alcune regole innanzi alle frustranti polemiche della squadra e dello staff del Pisticci.
Tutto cos? surreale che, a rileggere, sembra quasi impossibile sia andata cos?. La partita, senza tutto questo, non sarebbe mai stata recuperata. La rabbia cresce ancor di pi? vedendo il via vai di gente davanti agli spogliatoi dell?arbitro e delle due squadre quando, a distanza di due settimane, la squadra gialloble si ? vista infliggere una multa di 100? dal giudice sportivo, per ingresso in campo di persone non autorizzate. Quelle persone erano il Presidente della squadra e il fratello della ragazza che pochi attimi prima si era rotta i legamenti crociati del ginocchio in un?azione di gara. Le persone entrate in campo servivano in primis ad un accertamento medico (il Presidente della squadra ? un medico ortopedico) e successivamente per portarla fuori a spalla. Un po? di umanit? sarebbe stata gradita. Ma soprattutto, se non fosse ritenuto opportuno, si poteva vietare in quel momento. Ma invece si ? preferito infliggere una multa, usata come mezzo di ripicca a un arbitraggio non gradito (da staff, giocatrici e pubblico) in quella gara, da un direttore di gara che arbitrava la squadra del suo paese. In questo modo diventa davvero difficile fare calcio, soprattutto se parliamo di calcio fatto per passione, senza dimenticare che stiamo parlando del gentil sesso e di ragazzine spesso neanche della maggiore et?.
Arrabbiato e frustrato Mister Masiello a fine gara. Il suo sfogo ? l?icona della situazione che sta vivendo la Pol. Pisticci femminile:
?Purtroppo ? inutile lamentarsi, tanto poi ci dicono che tutto va bene. Sono stanco di vedere arbitri incapaci andare in tilt alla prima minaccia del pubblico di casa. Sono stanco di vedere le partite cambiare non per meriti degli avversari, ma per scelte fuori da ogni logica. Sono stanco di giocare in impianti inadeguati. Sono stanco di tante cose, soprattutto di dover far finta di credere in certe cose. Di spiegare alle mie ragazze che ?sono cose che capitano nel calcio?, ma che in fondo hanno stancato anche me. Sono stanco di vedere giocatrici che chiamano per nome gli arbitri e viceversa, come accaduto oggi per tutta la gara. Sono stanco di vedere il movimento del calcio femminile trattato come ultima ruota del carro, dove vengono assegnati spesso arbitri consapevolmente incapaci di gestire la gara davanti alla pi? piccola difficolt?. La partita persa oggi, su questo stesso campo, senza i fatti incresciosi, sarebbe finita con uno scarto di dieci gol. Adesso, invece, per delle invenzioni del direttore di gara, devo spiegare alle mie ragazze che ?sono cose che capitano? e devono avere pazienza. Difficile per me, molto difficile per loro. Sono davvero stanco di tutto questo?.
IL TABELLINO
Papandrea Episcopia
Corraro, K. Iorio, Iannuzzi, M. Iorio, Pagano, Donadio, Cafaro, Celano. All.: Consoli
Pol. C.S. Pisticci
C. Storino, Grieco, Laviola, Rubino, Tuzio, Lopapa, Scazzarriello, Di Lena, Malvasi, Masiello, Gioia. All.: Masiello
Arbitro: Sig. Iannibelli A.
Reti: Pol C.S Pisticci
Di Lena (4), Lopapa
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